Regole di calcolo della tariffa

A norma dell’art. 4 del D.P.R. n. 158 del 27.04.1999 – Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani – la tariffa è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica e l’ente locale, a tal fine, ripartisce i costi da coprire attraverso la tariffa nelle due tipologie di utenza indicate;
La ripartizione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche è stata stabilita secondo “criteri razionali” previsti dall’art. 4, comma 2, del D.P.R. n. 158 del 1999 sulla base dei coefficienti di produttività Kd di cui alle tabelle 4a e 4b, Allegato 1, del D.P.R. n. 158 del 1999 i quali misurano la produzione di rifiuti in peso per unità di superficie in via potenziale o presunta per ciascuna categoria di utenza moltiplicando il valore attribuito a ciascun coefficiente Kd per la superficie complessiva imponibile relativa a ciascuna tipologia di attività. La sommatoria di tutti i prodotti esprime la quantità di rifiuti complessivamente prodotta dalla globalità delle utenze non domestiche e per differenza alla quantità di rifiuti da attribuire alle utenze domestiche.
In formule:
Qnd = Σ Kd(ap) . Stot(ap)
Qd = QT – Qnd
dove:
Qnd = quantità di rifiuti (in kg) complessivamente prodotta dalle utenze non domestiche;
Kd(ap) = coefficiente di produttività attribuito a una determinata tipologia di attività (tab. 4a e 4b)
Stot(ap) = superficie complessiva imponibile relativa a una determinata tipologia di attività
Qd = quantità di rifiuti (in kg) complessivamente prodotta dalle utenze domestiche;
QT = quantità di rifiuti (in kg) complessivamente prodotta da tutte le utenze, domestiche e non

La tariffa è composta da una quota fissa + una quota variabile. La quota fissa è determinata in relazione alle componenti essenziali di costo del servizio riferite in particolare a investimenti, ammortamenti e costi delle attività di spazzamento e lavaggio. La quota variabile è determinata in relazione alle quantità di rifiuti conferiti applicando un sistema presuntivo basato su indici e parametri stabiliti dalla normativa di riferimento, il DPR 158/99. Il calcolo delle suddette quote fissa + variabile è differenziato a seconda che si tratti di una utenza domestica o di una utenza non domestica. Il totale della TARI è dato dalla somma di quota fissa + quota variabile al netto di eventuali riduzioni applicabili (vedi sezione RIDUZIONI) a cui occorre aggiungere l’addizionale del 5% corrispondente al tributo provinciale TEFA.

 

VARIABILI E MODELLO DI CALCOLO DELLA TARI PER UTENZE DOMESTICHE

QUOTA FISSA: è determinata in relazione ai mq di superficie soggetta a tributo (alloggio + eventuali pertinenze coperte) sulla base di coefficienti determinati annualmente ai sensi del DPR 158/99. L’addebito per Quota Fissa riportato in bolletta si ottiene moltiplicando la relativa tariffa annua, come sopra determinata, per il numero di giorni del periodo di riferimento (ad esempio per il periodo gennaio/giugno i giorni sono 181, ovvero 182 negli anni bisestili) e dividendo per i giorni dell’anno (365, ovvero 366 negli anni bisestili).

 

QUOTA VARIABILE: è determinata in relazione al numero degli occupanti mediante coefficienti determinati annualmente ai sensi del DPR 158/99. L’addebito per Quota Variabile riportato in bolletta si ottiene moltiplicando la relativa tariffa annua per il numero di giorni del periodo di riferimento (ad esempio per il periodo gennaio/giugno i giorni sono 181, ovvero 182 negli anni bisestili) e dividendo per i giorni dell’anno (365, ovvero 366 negli anni bisestili).

Per le delibere di approvazione delle tariffe, si rimanda alla sezione Delibere di Consiglio disponibile al seguente link:

https://www.comune.veglie.le.it/amministrazione/attivita/delibere-di-consiglio

Per ulteriori approfondimenti vedasi allegato.

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